mercoledì 25 settembre 2013


Barletta Pride Ribelle 

contro sacrifici ed austerità, desideri orgasmi e libertà!

SABATO 15 GIUGNO 2013 - BARLETTA PRIDE RIBELLE
Contro l'austerità delle nostre vite, dei nostri corpi, delle nostre relazioni!!

SPEZZONE ALL'INTERNO DEL CORTEO/PRIDE DEL 15 GIUGNO A BARLETTA.Contro l'austerità delle nostre vite, dei nostri corpi, delle nostre relazioni!
Il comandamento dei vecchi regimi dispotici era: Tu non devi.Il comandamento di quelli totalitaristi era: Tu devi.Il loro nuovo comandamento è: Tu sei.(George Orwell, 1984)

I Pride sono ormai diventati celebrazioni omonazionalizzate con l’unico fine di muovere capitali economici e consensi elettorali, in cui l'unico immaginario rappresentato è quello dell'uomo gay, bianco, imprenditore e quindi vincente nella società.Vogliamo un Pride Ribelle che sia capace di rappresentare veramente i soggetti oppressi, a partire dai gruppi LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, soggetti T, queer e intrasex), da migranti, da precari/e, sex workers,studenti/esse, disoccupati/e, non riproponendo gli stereotipi normalizzati e funzionali al sistema del Capitale.Viviamo in un sistema patriarcale e cattolico dove le nostre sessualità e le nostre identità subiscono sin dalla nascita un processo di "normalizzazione".Rivendichiamo un Amore libero da ruoli di genere, frequentemente riprodotti anche all'interno delle relazioni omosessuali: spesso, infatti, non avendo altri immaginari sociali di genere, anche le relazioni omo-transessuali ripropongono i binarismi tipici dei legami eteronormati (attivo/passiva, uomo/donna, forte/debole, ecc…) ed i rapporti di potere e subordinazione che derivano dal patriarcato.Rivendichiamo identità libere da qualsiasi schema sociale di matrice fascista perché siamo favolosamente autodeterminate e capaci di poterci esprimere come meglio ci pare nelle nostre diversità ed eccentricità; perché vogliamo creare collettività affettive ed amorose capaci di scardinare l'ideale di
famiglia tradizionale, strumento fondamentale per la riproduzione del sistema capitalista, a cui anteponiamo la rivendicazione di diritti minimi individuali.Antifascismo significa impedire che la rabbia nata dal disagio sociale imposto dall'alto si riversi su chi questo disagio lo paga due volte: i/le migranti, visti non come arricchimento socio-culturale, ma come usurpatori di risorse; le donne e i soggetti LGBITQ, denigrati per la loro identità di genere e il loro orientamento sessuale, subiscono un attacco tanto complesso quanto pericoloso. Si strumentalizza il dibattito sulle “quota rosa” ed i “matrimoni gay” come “armi di distrazione di massa”, in quanto questioni scollegate da un ragionamento più ampio sui diritti minimi e fondamentali.Non è una novità che gruppi neo-fascisti in Europa avanzano, riscuotendo consensi soprattutto tra le classi popolari. Proprio per questo oggi ogni lotta sociale ha il dovere di considerare l’antifascismo un valore fondante e imprescindibile, perché antifascismo vuol dire difendere ogni libertà e negare spazio e azione a chi questa libertà vorrebbe togliercela.È necessario nominare e riconoscere il nostro nemico nel sistema delle banche, dei profitti, degli interessi, che ignora e calpesta le esistenze di tutte/i per il profitto di poche/i. Quella che viene descritta come una crisi economica è in realtà un attacco portato avanti in maniera scientifica e capillare alle nostre vite. Vite precarie, vite costrette a un esistenza di espedienti e umiliazioni pur di sbarcare il lunario.
Dietro lo shock dell’incertezza alla sopravvivenza , si annidano paure e fobie strumentali alla creazione di nuovi e vecchi sessismi, razzismi e fascismi.Vogliamo riportare la discussione su una visione più ampia di lotta: contro il machismo, il sessismo, il patriarcato ed i ruoli di genere, ma anche contro la precarietà lavorativa ed esistenziale, i bisogni materiali ed i desideri spenti ogni giorno. Crediamo sia indispensabile rivendicare la liberazione dei nostri corpi, delle nostre relazioni affettive, delle nostre sessualità da retaggi catto-fascisti ma anche il bisogno di socialità e comunicazione insito in ogni essere umano, un'istruzione ed una cultura di qualità e diffusa, le possibilità di una migliore mobilita, case e spazi da vivere come meglio vogliamo ed un reddito per tutti/e.Bisogna necessariamente rispondere alla devastazione delle nostre vite con la creazione di nuovi fronti di opposizione
collettivi capaci di arrestare il declino in atto. Questo sarà possibile con una lotta dal basso, di massa e unita di soggetti irrappresentabili perchè diversi nelle esigenze e nei desideri tra loro: siamo una moltitudine. E siamo pronte/i a prenderceli.
Cime di Queer , Villa Roth occupata , Collettivo antifascista Exit




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